ECO NIDI
Da un po' di anni a questa parte, L’asilo nido tutto eco e sostenibile si è affermato anche in Italia, tra architettura bioecologica, risparmio energetico e qualità ambientale indoor. Bavaglini, asciugamani, lenzuola, sacche per il ricambio tutti in tessuto biologico; ancora, pannolini lavabili, cibo biologico, giochi realizzati con materiali riciclati, acque meteoriche recuperate piovana per l’irrigazione del giardino, impianti fotovoltaici per l’elettricità, tinte e vernici ecologiche per i muri, alta qualità dell’aria indoor, arredo ecologico, ed altro. Il tutto per ottenere ambienti ecologici, sostenibili e senza inquinamento indoor, per dare il massimo della qualità e della protezione ai piccolissimi ospiti dell’asilo. Troviamo, purtroppo, ancora pochi esempi, realizzati soprattutto al centro nord d’Italia: a Bologna, Roma, Canezza, Firenze, Pescara, Pordenone.
Vediamo solo qualche struttura già realizzata.
A Bologna troviamo “Gaia Nido” della Cooperativa sociale Cadiai che ha creato questo nuovo format di Eco nido. Una struttura che risponde ai criteri della architettura Bioecologica e della sostenibilità per la scelta accurata dei prodotti (per il gioco, tessili naturali di provenienza dal commercio equo, prodotti usa e getta comportabili e biodegradabili). A Roma esiste un asilo nido pubblico del XIX Municipio, costruito con l’apporto dei privati, realizzato con materiali eco-compatibili: legno lamellare, linoleum e tinte naturali. L’edificio, secondo le buone regole della bioclimatica, è stato orientato in modo da garantire il riscaldamento passivo in inverno e il fresco d’estate. Le fonti energetiche sono rinnovabili: pannelli solari per l’acqua calda, fotovoltaici per l’elettricità, elementi radianti sotto il pavimento per il riscaldamento, recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione del giardino. I bimbi giocano ma imparano il valore della terra grazie ad un semenzaio e ad un baby orto. A Canezza, in Trentino, troviamo il “Girotondo”. Qui i piccoli ospiti giocano con giochi realizzati con materiale riciclato, si usano pannolini di cotone lavabili e si mangia cibo biologico. I giochi sono ispirati alla psicomotricità e i bimbi si divertono con oggetti poveri: bottiglie di plastica, giornali, riviste e scatoloni. L’attività quotidiana inizia con una specie di risveglio muscolare, poi giochi “ecologici”. Alle 10 la merenda è rigorosamente a base di frutta, il pranzo con cibi biologici e biodinamici. Biologici anche il sapone, la crema e la carta igienica; i pannolini sono di cotone lavabili, per salvaguardare l’ambiente e la salute dei bambini. Un ambiente “open space”, in legno, tinteggiato con vernici e colori ecologici. Un eco nido a Firenze, è “Fata Isaba” dove si è data massima attenzione alle forme e ai colori e gli arredi sono ecologici. Massima cura anche per il cibo e per l’educazione (spazio al teatro, al percorso sonoro, alla musicoterapia e psicomotricità). A Pescara un asilo comunale sostenibile è “il Gabbiano”. Si sfruttano le alberature preesistenti per la regolazione naturale del microclima mentre gli spazi verdi per il gioco dei bambini si trovano ad una quota maggiore rispetto a quella stradale. I vantaggi sono una favorevole esposizione ai raggi solari e una migliore qualità dell’aria. Il primo eco-nido della regione Friuli Venezia Giulia è quello di Pordenone il “Farfabruco”; un nido d’infanzia della Cooperativa sociale Itaca aperto nel 2006 (vedi il video http://www.youtube.com/watch?v=3rlXCCDfsD4&feature=player_embedded )
L’associazione messinese ABITARE bio, tra i vari servizi che offre, sta portando avanti, da tempo, questa interessante idea di realizzare eco nidi anche al Sud. Si tratta di realizzare nuove strutture o di ristrutturare quelle esistenti, applicando i principi della Architettura Bioecologica, della Bioedilizia e della sostenibilità ambientale; sfruttando le risorse naturali dei luoghi, prodotti edilizi ecologici, tecnologie sostenibili come il fotovoltaico, il solare termico, i tetti verdi o il verde pensile, il recupero delle acque meteoriche. Ma, ancora di più, sapendo che i neonati sono i soggetti più a rischio dell’inquinamento, si intende garantire ai piccoli ospiti (con monitoraggi periodici) la qualità ambientale indoor dell’aria e l’assenza di inquinamento elettromagnetico (attraverso l’uso di impianti bioelettrici e/o di idonee schermature). Un servizio, questo, di alta professionalità e di importanza sociale, reso possibile grazie alla disponibilità ed alla preparazione dei tecnici e dei Bioarchitetti di ABITARE bio.
Arch. Alfredo Misitano (Presidente di ABITARE bio)