Più volte abbiamo evidenziato quanto è importante vivere in un ambiente indoor salubre e, soprattutto, abbiamo individuato le camere del riposo come le prime stanze di un appartamento a dover essere esenti da inquinamento elettromagnetico. In particolare si è sempre consigliato di monitorare e/o schermare la camerette dei bambini e soprattutto quella dei neonati. Sappiamo infatti che durante il sonno cadono le difese immunitarie e si accelera il processo di generazione delle nuove cellule: siamo così maggiormente esposti ai rischi che produce l’inquinamento e le nuove cellule potrebbero degenerarsi (i soggetti più a rischio sono i bambini). E’, quindi, ovvio che un ambiente salubre è fondamentale per crescere bene e in salute. Sappiamo anche, da studi fatti, che l’inquinamento elettromagnetico interagisce sinergicamente con gli altri inquinanti (lo smog dell’aria, sostanze chimiche, ad es.) tanto da moltiplicare gli effetti di rischio.
Adesso vediamo sinteticamente cosa produce elettrosmog in casa.
Le sorgenti sono tante:
- Dall’interno dell’appartamento L’impianto elettrico di casa; Tutti gli elettrodomestici e gli apparecchi elettrici ed elettronici; Impianti di allarme a radiofrequenza; Sistemi wireless e Wi-Fi per il collegamento ad internet; Cellulari e cordless; ecc. ;
- Dall’esterno dell’appartamento: Vicinanza di elettrodotti, cabine elettriche; Stazioni Radio Base della telefonia mobile; Radar, ripetitori radio tv; Presenza di apparecchiature negli appartamenti confinanti (in senso orizzontale e verticale); ecc..
Cosa fare per avere o realizzare la zona notte salubre, elettrosmog free? Per prima cosa è necessario un dettagliato monitoraggio ambientale per rilevare il grado di elettrosmog dell’ambiente. Bisogna analizzare i campi elettrici e magnetici della bassa frequenza (quelli generati dagli elettrodomestici e dall’impianto elettrico, ecc.) e quelli elettromagnetici dell’alta frequenza (telefonia mobile, ripetitori radio tv, ecc.). Esperti nel campo, dotati di rilevatori professionali, possono eseguire rilevamenti spot per tutta la zona notte e stazionamenti di breve o lunga durata, dove si ritengono necessari, riportando poi su mappa tutti i valori. Ha rilevanza la mappatura dei campi elettrici e magnetici in bassa frequenza dei letti, per capire l’entità dell’inquinamento che subisce chi dorme in quella postazione (ricordiamo che in posizione di riposo il nostro corpo steso sul letto, totalmente isolato da terra, in presenza di elettrosmog, diventa un accumulatore di correnti indotte). La mappatura del letto fa comprendere all’esperto il livello di elettrosmog e quali possano essere le cause dell’inquinamento eventualmente presente nell’area letto (presenza di radiosveglia, di lampade fortemente emissive, di cavi e prolunghe vicino al letto, l’emissività dell’impianto elettrico per la presenza di prese di corrente vicinissime al letto). Quindi basta semplicemente eliminare e/o allontanare tutto ciò che inquina; per quanto riguarda l’impianto elettrico, invece, potrebbe essere sufficiente montare un disgiuntore di corrente, un apparecchio che stacca automaticamente il passaggio di corrente elettrica dopo lo spegnimento dell’ultima lampadina nella camera, per azzerare il campo elettrico e magnetico (ancora meglio, in fase di costruzione o di ristrutturazione, è consigliato dotare l’alloggio di un impianto bioelettrico eseguito secondo studiati percorsi dei cavi e l’uso di materiali schermanti e schermati – vedi le successive immagini).
Ma l’elettrosmog è generato anche dall’alta frequenza: onde elettromagnetiche sono presenti principalmente in ambiente indoor a causa della telefonia mobile (cellulari e stazioni radio base poste nelle vicinanze dell’appartamento), dei sistemi Wireless, Wi-Fi, ecc.. Se il cellulare funziona benissimo in casa questo significa che onde elettromagnetiche invadono l’appartamento; questo inquinamento può essere lieve oppure di valore preoccupante per la zona notte. In questo caso, però, non possiamo togliere o spostare la sorgente e quindi può essere necessario usare delle schermature. Per l’alta frequenza esistono dei tessuti “elettroriflettenti” che, utilizzati come vere e proprie tende davanti gli infissi e/o come tappezzeria soprattutto per le murature esterne, permettono una buona schermatura riducendo l’inquinamento anche dell’80-90% (per approfondimenti sulle schermature vedi il nostro articolo “schermatura dei campi elettromagnetici”). Si consiglia vivamente uno studio ambientale accurato delle camere dei bambini, al fine di ridurre o eliminare tutte le eventuali fonti di inquinamento. Per quel che riguarda specificatamente l’inquinamento da onde elettromagnetiche dell’alta frequenza, si consiglia una accurata schermatura della culla del neonato. Sappiamo, infatti, che i neonati, fino ai tre anni, non hanno formate le difese immunitarie contro i campi elettromagnetici – Il cosiddetto “scudo elettromagnetico” – e vanno quindi maggiormente protetti da questa forma subdola di inquinamento. Un metodo molto semplice, che garantisce buoni risultati, consiste nell’utilizzare tessuti elettroriflettenti (di qualità e con alto potere schermante) come velo o sottovelo, tanto da avvolgere tutta la culla sino a toccare il pavimento.
RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE:
Per una efficace e corretta schermatura, si sconsiglia vivamente il “fai da te”; è fondamentale affidarsi sempre ad un esperto in questo campo sia per la redazione dello studio specifico del caso in questione e sia per ricevere le giuste istruzioni comportamentali a schermatura avvenuta.
Arch. Alfredo Misitano